Videosorveglianza nascosta









In passato le telecamere in evidenza erano un deterrente per ladri e malintenzionati. Oggi in molti casi non è più così. La videosorveglianza comunica a ladri e malintenzionati che l'area contiene oggetti di valore da proteggere, la posizione delle telecamere da aggirare o sabotare, il tipo di impianto video e le sue vulnerabilità.

Per ovviare esiste la videosorveglianza nascosta, che si basa su telecamere invisibili anche all'occhio attento dei ladri.


Differenze fra videosorveglianza standard e videosorveglianza nascosta
1) Nella videosorveglianza standard (detta CCTV o 'circuito chiuso') le telecamere sono facilmente individuabili, quindi facilmente aggirabili o sabotabili. Nella videosorveglianza nascosta le telecamere non sono facilmente individuabili.
2) Nella videosorveglianza standard le telecamere trasmettono continuamente le immagini via WiFi o via cavo ad un videoregistratore centralizzato. Questa ragnatela di connessioni IP e di flussi dati che convergono in un nodo centrale ha varie vulnerabilità. L'introduzione nel 2008 degli standard di interoperabilità ONVIF e PSIA ha reso gli schemi CCTV ancora più uniformi e prevedibili. Nella videosorveglianza nascosta la videoregistrazione avviene direttamente all'interno di ogni telecamera, che è totalmente autonoma.
3) Le telecamere per la videosoveglianza standard non hanno quasi mai una batteria interna per sopperire al distacco dell'alimentazione. Le telecamere della videosorveglianza nascosta hanno quasi sempre una batteria interna.
4) La videosorveglianza standard ricorre ai LED illuminatori infrarossi per vedere con scarsa luminosità: è una soluzione che consente di vedere nel buio totale, ma entro distanze di 10-15 metri. Inoltre i LED illuminatori infrarossi sono facilmente visibili nell'oscurità con la comune fotocamera di qualsiasi cellulare. Addirittura in alcuni casi sono visibili anche semplicemente ad occhio nudo. La videosorveglianza nascosta non ricorre quasi mai ai LED illuminatori infrarossi, ma ad intensificatori digitali di luminosità WDR Sense-Up-Challenge che non hanno limitazioni di distanza e non sono individuabili. Tuttavia gli intensificatori digitali di luminosità necessitano di una sia pur debolissima illuminazione.

 Queste differenze preservano l'operatività della videosorveglianza nascosta, o quantomeno la continuità delle videoriprese, se ladri e malintenzionati mettono in atto delle contromisure anti-videosorveglianza.

Le più comuni contromisure anti-videosorveglianza messe in atto da ladri e malintenzionati:
1) Ricerca dei LED illuminatori infrarossi delle telecamere con la fotocamera di un cellulare.
2) Aggiramento o sabotaggio telecamere (es. spruzzando schiume poliuretaniche o agendo con aste telescopiche).
3) Distacco contatore luce (es. con una semplice spina da cortocircuito) o taglio cavi alimentazione telecamere.
4) Taglio cavi telefonici, cavi RJ di rete, cavi coassiali dei segnali video, cavi di router WiFi.
5) Attivazione di jammer per paralizzare telecamere WiFi e router (disturbatore di radiofrequenze).
6) Spegnimento o cortocircuito di eventuale gruppo di continuità UPS (Uninterruptible Power Supply).
7) Asportazione o distruzione del videoregistratore centralizzato o dell'hard-disk.

La videosorveglianza nascosta ha anche degli svantaggi:

1) Assenza di brandeggi (movimento delle telecamere comandabile da remoto, detto anche 'PAN/TILT').
2) Assenza di videoriprese utili nel buio assoluto (totale mancanza di luminosità).
3) Maggiori costi causa miniaturizzazione e lavoro per predisporre occultamenti ad hoc in laboratorio.


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Videosorveglianza standard



Videosorveglianza nascosta





Cosa dice la legge?
Le persone fisiche possono, nell’ambito di attività di carattere personale o domestico, attivare sistemi di videosorveglianza a tutela della sicurezza di persone o beni senza alcuna autorizzazione e formalità. Purché le telecamere siano idonee a riprendere solo aree di propria esclusiva pertinenza e purchè le videoriprese non siano oggetto di comunicazione a terzi o pubblica diffusione. Per videosorvegliare private dimore l'affissione di appositi cartelli "area videosorvegliata" non è obbligatoria. Ma le persone che dimorano abitualmente nell'area privata (es. familiari, colf, badanti, baby sitter) devono essere informate della presenza delle telecamere, della loro posizione e delle aree inquadrate.































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